Mentre la linguistica e il testo alfabetico sono stati integrati quasi da subito nell’ambito della computer science, e hanno avuto lo spazio e il tempo per svilupparsi insieme ad esso, l’immagine utilizzata come fonte massiccia per la costruzione di software intelligenti di machine learning è un fatto estremamente recente, e per tale motivo non ha permesso una piena comprensione dell’oggetto.
Sulla base di questo, nella prima parte della tesi, si utilizza il neologismo “iconocracy” per descrivere una nuova forma di potere attualmente esercitata sulla società, attraverso l’impiego di software intelligenti alimentati da un utilizzo non consapevole delle immagini.
Nella seconda parte della tesi, invece, ci si concentra su un possibile approccio di analisi migliorativo, che mette in relazione discipline visive, cognitive, linguistiche e informatiche, all’interno di una struttura logica utile a comprendere meglio il problema e le parti che lo definiscono.
Il lavoro svolto offre anche uno spunto per una nuova didattica della progettazione grafica, in grado di guardare all’immagine in modo altamente analitico e non come qualcosa di misterioso, circondato da una narrazione romanticamente creativa.