Cocci analizza il fenomeno dei tombaroli di Cerveteri, i predatori dell'archeologia etrusca attivi nell'Alto Lazio a partire dagli anni '60.
Sebbene la letteratura esistente sul saccheggio archeologico, in particolare in Italia, sia stata prevalentemente elaborata da prospettive archeologiche e criminologiche, questo progetto si distacca da tali approcci convenzionali. Mira invece a esplorare le radici culturali e lo spirito di adattamento di una comunità coinvolta nel fenomeno.
Attraverso un catalogo multidisciplinare di fonti e interviste con tombaroli, scrittori, poeti, artigiani di ceramica etrusca e residenti locali, il lavoro intende fornire una narrazione accessibile a un pubblico generalista. Si alternano approcci analitici a racconti più emotivi, arricchiti dal dialetto e dalla tradizione vernacolare, per offrire
un'immagine complessiva del contesto socioculturale in cui si sviluppa il saccheggio archeologico.