Quando progettiamo dobbiamo riflettere sulle
conseguenze di quello che facciamo, sull'esistenza e le relazioni dei nostri progetti, su quanto questi siano in grado di condizionare la nostra società, il nostro umore, le nostre case, le nostre città, i nostri spazi e soprattutto le nostre vite. Attraverso il racconto e la rivalutazione delle pratiche dell'Architettura Radicale, questo
progetto vuole dare spazio alla componente
critica ed espressiva emersa nella produzione
italiana a partire dagli anni '60, che si dimostra
essere il riflesso ironico e pungente di una società
in contestazione. La storia e le riflessioni
affrontate accantonano il progetto funzionale
tradizionale, invitando il designer moderno a
giocare con gli attributi e le connotazioni del
progetto, affinché quest'ultimo acquisisca
un'utilità etica e sociale. Uno stimolo ad impiegare
la fantasia per proporre forme e simboli nuovi,
nuove possibilità totali.