P. Collin: Come si dovrebbe guardare il ready made?
M. Duchamp: In fondo non dovrebbe essere guardato. Sta semplicemente lì; si prende nozione della sua presenza tramite gli occhi. Ma non lo si contempla come un quadro. L’idea della contemplazione scompare del tutto. Semplicemente, prendiamo nota del fatto che è un portabottiglie, o che si tratta di un portabottiglie che ha cambiato destinazione.
Il progetto fotografico parte da questa considerazione di Duchamp sul ready made e gioca con dei trittici per mostrare di volta in volta 3 narrazioni diverse per ognuno dei 51 oggetti selezionati.
I 3 diversi livelli di lettura presentano l'oggetto in 3 diverse fasi della propria manifestazione: la sua idea, l'oggetto stesso concreto, vero e la sua decontestualizzazione più assurda. Il layout interno vuole dichiaratamente rimanere puramente fotografico e lascia tutta la parte testuale nelle copertine. Come l'indice che in questo caso viene riposto in copertina proprio per immergere, una volta dentro al libro, subito l'osservatore all'interno della narrazione. L'oggetto libro diventa così esso stesso uno degli oggetti fotografati ponendosi perfettamente a metà volume.