Il libro, o meglio le immagini che spesso raccoglie, e il suo luogo d'elezione, la biblioteca, costituiscono l'oggetto di studio e sperimentazione di "Il Crampo di Gesso".
Guidato dai significati della Biblioteca di Babele e dall'esplosività latente che ogni immagine "dormiente" contiene, questo progetto esplora una biblioteca da una prospettiva trascendente, lasciandosi guidare dalle immagini che si trovano nei libri e da tutte le loro possibilità combinatorie, con l'idea che, parafrasando Borges, adottare un altro pensiero implica suggerire i limiti del nostro.