D. F. Wallace, in un saggio del 1990, definiva il rap "musica nera per gente nera": questo genere musicale nacque infatti negli anni '70 da un'esigenza dell giovani afroamerican che abitavano nei sobborghi di emanciparsi dal degrado che vivevano ogni giorno, denunciando episodi di violenza e razzismo. Il rap degli albori era praticato quasi esclusivamente da uomini: era fondamentale dimostrare street credibility e mascolinità, anche attraverso ego-trip e scarno del prossimo. Le rime crude dell rapper sfociavano spesso in insulti misogini e omofobi. In questa ricerca ho studiato le espressioni del gender attraverso l'analisi di una serie di copertine di album e videoclip musicali. Il gender, nella cultura hip-hop, è sempre stato un metro di giudizio. Se nella scena rap degli anni '80 e '90 le donne erano «sostanzialmente invisibili», ora tra i nomi dell rapper più celebri spicca quello di Nicki Minaj. Lil Nas X sta attuando una vera e propria rivoluzione queer nell'hip-hop. Gli uomini continuano a costituire la maggioranza dell* rapper, ma sono sempre di più gli artisti consapevoli dell'influenza della loro immagine, dei loro atteggiamenti e, soprattutto, delle loro parole.