Tramite un’analisi storica che parte dall’origine della scrittura e arriva alla contemporaneità, questa ricerca indaga il tema della verbovisualità, ovvero il complesso rapporto fra scrittura e immagine, due sfere che fin dalla loro nascita si sono intrecciate, contaminate, rincorse e a tratti sovrapposte.
Secoli prima del concetto di poesia visuale, si nascondono infatti sperimentazioni difficilmente etichettabili come artistiche o letterarie: dai primi pittogrammi alla massiccia produzione medievale e rinascimentale, arrivando poi alle più note avanguardie e all’esperienza ibrida del Bauhaus, ogni epoca, coerentemente con le tecnologie presenti e con i cambiamenti socio-culturali del tempo, ha esplorato il potenziale di questo dualismo.
Con l’intento quindi di tracciare una linea temporale che esplori le esperienze verbovisive nel corso dei secoli, questa ricerca analizza anche il rapporto fra il mondo artistico-poetico e quello progettuale, osservando come hanno reciprocamente attinto l’uno dall’altro, influenzandosi e uniformando i loro codici linguistici. Per questa ragione, sono convinta che conoscere la storia del legame fra parola e immagine possa aiutare i progettisti a comprendere le potenzialità delle molteplici combinazioni di questi due fattori, imparando a veicolare nel miglior modo il proprio messaggio e sviluppando una consapevolezza sul perché delle proprie scelte compositive.